Genzini: In che modo ti sei avvicinata al mondo della liuteria?
 
Suslie Guzman : Iniziai a suonare il violino all'università come materia aggiuntiva della laurea in Educazione Artistica. In quegli anni nella zona dove abitavamo non c'erano liutai, i nostri strumenti erano tutti messi piuttosto male di conseguenza provai per necessità a sistemare il ponticello del mio violino dopo aver visto una ragazza che aveva imparato a farlo usando carta vetrata per lavorare i piedini. Sicuramente non era il metodo migliore, nonostante il mio lavoro istintivo il risultato fu molto buono tanto che la mia maestra ne rimase colpita. Sistemai successivamente lo strumento di una mia compagna e i violini di altri studenti, assottigliai inoltre il manico allo strumento che suonavo abitualmente per migliorarne la comodità.In questa ricerca iniziale realizzai anche una mentoniera, mano a mano miglioravo e acquisivo anche l'attrezzatura che mi serviva. Era divertente il fatto che a quell'epoca non sapevo neanche cosa fosse la liuteria, ma quando i miei insegnanti videro cosa sapevo fare iniziarono a parlarmene e a spiegarmi alcune cose a riguardo. Un giorno all'università invitarono per fare montature e incrinature un musicista russo che era anche un liutaio autodidatta, si fermò per due giorni, fu importante per me perchè imparai ad incrinare gli archi. Considerato il "disperato" bisogno di riparazioni dei musicisti e degli studenti e grazie alla fiducia che non so come mai riponevano in me sono riuscita a fare diversi restauri guidata solo dall'intuito o come si dice qui in Messico "come Dio mi ha fatto capire". Ad un certo punto tutti si rivolgevano a me come "Suslie la liutaia", sono stati loro ad incoraggiarmi, per questo motivo, per la fiducia che hanno riposto in me quando non sapevo niente e per i rischi che si sono presi lasciandomi sperimentare gli sarò sempre grata.
 
 
Genzini: Quali sono stati i motivi chi ti hanno spinta a trasferirti in Italia a Cremona?
 
Suslie Guzman: Inizialmente volevo imparare il restauro, per cui cercai di trovare qualcuno in Messico che lavorasse bene. Un giorno la mia professoressa di violoncello mi fece vedere un restauro eseguito da un liutaio messicano, mi sembrava un lavoro molto accurato, così le chiesi di mettermi in contatto con lui. Nel 2006 andai a trovarlo nella sua città, fu gentile considerando che mi permise di fare piccoli esercizi con i suoi attrezzi. Il liutaio mi spiegò che non sarebbe riuscito ad insegnarmi tutto e mi incoraggiò ad iscrivermi alla scuola di liuteria di Cremona dove si era diplomato anni prima. Mi disse che avevo delle capacità per riuscire bene, ma io non ero sicura se diceva sul serio oppure se era solo un modo gentile di sbarazzarsi di me, quella fu l'ultima volta che mi permise di andare in bottega da lui, aveva molto lavoro, doveva restaurare diversi violoncelli. Per alcuni mesi l'idea di andare a studiare a Cremona mi sembrava qualcosa di impossibile, per motivi economici pensai che il sogno semplicemente non era alla mia portata. Poi un giorno mia madre mi chiese cos'era successo con le lezioni di liuteria. Le raccontai ciò che il liutaio mi disse, lei mi incoraggiò, aveva saputo di alcuni ragazzi che erano andati a studiare a Londra, in Francia e Spagna con programmi di scambio. Mi informai e scoprii che la scuola di Cremona in effetti era abbastanza accessibile. Tuttavia dovevo prima finire la laurea in Messico ( dicembre 2008 ) nel frattempo iniziai a studiare italiano. Dopo l'esame di ammissione alla scuola, nel settembre 2009 mi trasferii a Cremona.

Genzini: Quali sono stati i momenti decisivi per la tua crescita?
 
Suslie Guzman: Penso che un momento importante fu quando alla scuola di liuteria ci fecero scegliere tra costruzione e restauro. Divenne difficile per me perchè inizialmente la mia intenzione era quella d'imparare il restauro, ma durante i primi anni di scuola scoprii che trovavo più soddisfazione nel costruire, tra l'altro avevo un buon insegnante di laboratorio il Maestro Massimo Negroni. Alla fine decisi di andare avanti in costruzione. Un altro momento decisivo avvenne nel 2011 quando la violinista Ami Yokoyama mi portò al laboratorio dei Maestri Bissolotti. Quel giorno chiesi al Maestro Vincenzo se potevo fargli vedere un violino appena iniziato per ricevere qualche consiglio, fu gentile e accettò la mia richiesta. Successivamente anche il maestro Francesco si interessò al mio lavoro, con il tempo instaurammo un bel rapporto di stima reciproca. Con loro ho imparato il metodo classico cremonese, le loro tecniche costruttive e la vita all'interno di una vera bottega di liuteria. Le conoscenze che ho acquisito da loro in tre anni e mezzo hanno senza dubbio influenzato la mia crescita, gli sarò sempre grata per tutto ciò che mi hanno donato, non solo conoscenze, il maestro Francesco a volte mi lasciava portare a casa degli attrezzi, mi metteva delle pizzette in borsa, del prosciutto.. mi ha regalato persino del legno, era generoso, mi ha aiutata anche a superare alcune difficoltà che avevo da straniera.

Genzini: Come si caratterizza la tua attuale produzione?

Suslie Guzman: Attualmente costruisco pochi strumenti all'anno, principalmente violini e qualche viola utilizzando sempre il metodo classico cremonese, faccio anche lavori di manutenzione messa a punto e restauro. 

Genzini: Quali sono i tuoi principali obiettivi?
 
Suslie Guzman: L'obiettivo principale è continuare a crescere. Per quanto riguarda il mio lavoro cerco di migliorare nella qualità costruttiva, nella resa acustica e nella verniciatura. Sto cercando anche di promuovere il mio lavoro per avere nuove opportunità di vendita, a Cremona vorrei tornare ogni tanto ma non per abitarci, sono felice in Messico.