Le Audizioni al Museo Civico di Cremona sono diventate un appuntamento piacevole ed atteso. Ascoltare giovani talenti mentre interpretano splendidi brani con i migliori violini al mondo è decisamente interessante. Il concerto di George Bogdan Butusina è stato il primo a cui ho assistito, mi ha fatto molto piacere parlare con lui perchè in quell'appuntamento ho provato sensazioni uniche.
 
GENZINI: George, come si sta sviluppando la tua attività di musicista?
 
BUTUSINA: Innanzitutto volevo ringraziarti per avermi dato l'opportunità di essere menzionato. Ho iniziato lo studio del violino da piccolo all'età di 6 anni in Romania a Bucarest. Mio papà è un violinista professionista, per me è stato un passaggio naturale iniziare a suonarlo. Per la mia crescita professionale ha avuto un'importanza fondamentale il mio grande maestro Stefan Gheorghiu che mi ha fatto crescere fin da piccolo e grazie al quale sono riuscito ad arrivare in Italia. Nel bel Paese ho studiato con il Maestro Daniele Gay con cui ho concluso gli studi al conservatorio Giuseppe Verdi di Milano nel 2012. Nel 2011 ho avuto la fortuna ed anche il piacere di conoscere il famoso Maestro Salvatore Accardo che mi ha accettato come suo allievo nell'accademia Walter Stauffer di Cremona. Da poco ho iniziato un master di due anni a Monaco di Baviera sotto la guida del Maestro Jakob Gilman.
 
GENZINI: Ho avuto il piacere di sentirti alcuni mesi fa a Cremona nell'ambito della rassegna "Audizioni al Museo" suonare lo stradivari ex Bavarian 1720, che emozioni hai provato?
 
BUTUSINA: Sunoare uno Stradivari è sempre stato il mio sogno, quando mi hanno comunicato che lo avrei suonato in concerto ho provato una emozione fortissima. Il momento più emozionante è stato comunque l'inizio del primo brano di Brahms, poi mi sono sciolto e ho suonato liberamente. Ero focalizzato al 100%, mi sono sentito proprio bene, spero di avere nuovamente l'opportunità di suonare uno strumento simile. Vorrei dire che questo violino ha una voce divina e potrebbe far piangere qualsiasi persona.. soprattutto chi lo suona.. suonando lo Stradivari ex Bavarian del 1720 mi sono sentito tra gli angeli.
 
GENZINI: Che caratteristiche deve avere per te il violino ideale?
 
BUTUSINA: Il mio violino ideale deve avere un timbro che si avvicina alla voce umana, la qualità del suono è fondamentale per me, deve essere anche potente ed aperto, attraente dal punto di vista estetico, la montatura deve esaltarne le caratteristiche.
 
GENZINI: Quali saranno i tuoi prossimi impegni?
 
BUTUSINA: Nei prossimi mesi inciderò un cd. Da febbraio avrò un concerto ogni mese nelle sede della filarmonica di Monaco di Baviera. Sono contento che ho la possibilità di continuare gli studi con il Maestro Salvatore Accardo. Per concludere l'intervista vorrei ringraziare tantissimo i miei genitori che fin da piccolo mi hanno sostenuto in qualsiasi modo.