Primo Pistoni è un liutaio apprezzato ed esperto, costruisce violini, viole e violoncelli dal 1976 a Cremona. Nel corso della sua attività ha realizzato strumenti per importanti musicisti e vinto premi di notevole valore, dal 1995 e' membro dell'Ente Internazionale dei Liutai e Archettai d'Arte ( E.I.L.A. ) Io e Primo ci siamo conosciuti lo scorso anno, mi piace molto parlare con lui, il suo linguaggio è sempre preciso e ricco di riferimenti storici, questi aspetti si riflettono nella sua produzione, considerata di livello eccellente.
 
GENZINI: Parlami dell'inizio, dell'ambiente alla scuola di liuteria negli anni '70, da cosa eri attratto?
 
PISTONI: Sono approdato alla scuola dopo qualche lezione di violino impartitami in forma privata dal mitico e indimenticabile M° Mario Maggi, che insegnava appunto violino e viola alla Scuola di Liuteria. Mi intrigava capire di più del violino e costruirlo. Della scuola mi attraeva la "multietnicità",parola non in uso a quel tempo, ma l'idea di frequentare una scuola internazionale così originale, mi dava l'impressione di essere in una finestra privilegiata sul mondo. Mi sono trovato in classe con studenti più vecchi di quattro cinque anni e anche più, provenienti da Stai Uniti,U.K.,Giappone,Francia, mi è sempre sembrato di avere "più spazio" rispetto ad una scuola composta solo da studenti locali. Tutti i miei amici delle medie hanno frequentato altre scuole (ITIS e Licei), ma periodicamente li reincontravo parlando delle diverse esperienze, e pur essendo consapevole di essere in una scuola professionale che privilegiava le ore "al banco" di lavoro, non ho mai pensato di cambiare per una scuola più completa ma "ordinaria" , poi l'odore dei legni, della colla, delle vernici, anche quello mi attraeva,ma in una fase successiva.
 
GENZINI: La passione per la musica ha avuto quindi un ruolo fondamentale nella decisione iniziale, durante l'esecuzione di un brano musicale cosa ti emoziona maggiormente?
 
PISTONI: Mi emozionano principalmente la melodia,il timbro, l'equilibrio , la dinamica e se si tratta di un'orchestra anche l'impasto sonoro delle differenti tipologie di strumenti.
 
GENZINI: Quali caratteristiche deve avere un tuo strumento?
 
PISTONI: Da un mio strumento pretenderei equilibrio, modulabilità di emissione, cioè la possibilità, da parte dell'esecutore di "modulare", attraverso la differente pressione dell'arco e l'utilizzo di tutte le sezioni dello stesso emettendo sonorità pulite, piene di armonici sia nei pianissimo che nei brani dove è richiesta più pressione, che arrivino in ogni punto del teatro o auditorium che sia. Per questo servono qualità eccellenti nello strumento... e nel musicista, naturalmente. Con molti antichi strumenti di liuteria classica, suonati da musicisti talentuosi questo succede. Questi strumenti mettono nelle condizioni il musicista di esprimersi al meglio con sfumature di suoni "colorati". Uno strumento nuovo è un pò più "rigido" e meno sensibile. Ovviamente il tempo ha fatto la sua parte, ma non è solo quello. E' riduttivo dire che è "solo" una questione di tempo ( gli strumenti costruiti due o tre secoli fa non sono tutti così,e il tempo è passato per tutti ), in realtà credo fermamente che ci sia qualcosa di speciale, ma non so quanto voluto dall'autore o conseguenza di una serie di fattori. Mi interessano infine il timbro e potenza.
 
GENZINI: Quali sono i brani musicali che preferisci?
 
Pistoni: Amo in modo particolare: le Variazioni Goldberg di J.S.Bach suonate al clavicembalo da Gustav Lehonardt o la versione "moderna" al pianoforte eseguite da Glenn Gould. I Concerti Brandeburghesi sempre di J.S.Bach diretti da Nicolaus Harnoncourt ( che ho conosciuto personalmente), il Concerto per Violino e orchestra in RE maggiore op.61 di L.V.Beethoven.
 
GENZINI: Quali strumenti della liuteria classica sono stati determinanti per la tua crescita?
 
Pistoni: Ho avuto la fortuna di vedere e toccare con mano alcuni dei più prestigiosi strumenti utilizzati da solisti virtuosi : il violino Stradivari 1701 suonato per anni da Uto Ughi (l'ho visto anche "smontato" sul banco di un restauratore inglese ) il violoncello sempre di Stradivari, penso del 1710 o 1711, suonato da YoYo Ma. Tutti gli strumenti della collezione Rolf Habiesreutinger ( costituita da Stradivari del miglior periodo) quando era sotto la tutela di Roland Baumgartner restauratore, esperto e grande amico di Basilea. Tutti gli stumenti della collezione dell'Ing. Peterlongo ( ora Fondazione Pro-Canale) quando l'ingegnere era ancora vivente, gli Stradivari della collezione Costa di Genova ,quando l'armatore era ancora vivente. Un rarissimo violoncello di Augusto Pollastri (grande liutaio bolognese che, pare ne abbia costruito solo due nella vita) col fondo in acero in un solo pezzo. Un violoncello e un violino di Davide Tecchler ,liutaio di origine svizzera coevo di Stradivari,che ha lavorato a Roma e che di professione faceva la guardia Pontificia. Uno dei più bei violini costruiti da Mattheus Albanus ( Mattia Albani) liutaio tirolese che ha influenzato la scuola veneziana del sei settecento, insieme ad un significativo esemplare di violino costruito da Jacob Steiner che ho visto aperto e del quale ho potuto vedere la particolare lavorazione interna. Ho visto strumenti di tutte le famiglie Amati,Guarneri,Stradivari,Ruggeri, Bergonzi,Ceruti,Storioni,almeno un'esemplare per ogni liutaio che ha operato a Cremona, tutti hanno contribuito alla mia formazione e alla mia crescita.
 
GENZINI: Quali sono i tuoi obiettivi?
 
PISTONI: Nei miei progetti futuri c'è soprattutto il desiderio di approfondire al meglio quello che sto cercando di fare da anni e cioè incrementare la qualità dei miei strumenti e per farlo dovrò studiare meglio la fisica acustica.