Ho conosciuto Maurizio Tadioli nel dicembre del 2011 in occasione di una prova acustica ad un suo violino. Maurizio ha sempre dimostrato una particolare attenzione all'aspetto acustico degli strumenti, è stato un vero piacere parlare di liuteria con lui, ecco la sintesi della nostra conversazione:
GENZINI: In che modo ti sei avvicinato al mondo della liuteria?
TADIOLI: Ho iniziato ad occuparmi di liuteria da piccolissimo, già all'età di dieci anni mi divertivo a giocare con i pezzi di legno che mio nonno utilizzava nella bottega situata all'interno della nostra abitazione. Prima dei quattordici anni grazie al suo prezioso contributo avevo già costruito il mio primo violino. Mio nonno Carlo Pizzamiglio si definiva umilmente "falegname", ma in realtà era anche un bravo liutaio, prova evidente ne è il violoncello che ho in bottega. Uno strumento a cui sono molto legato dal punto di vista sentimentale e che ho recuperato casualmente alcuni anni fa negli Stati Uniti.
GENZINI: Che ricordi hai degli anni alla Scuola di liuteria A. Stradivari?
TADIOLI: Ho un bellissimo ricordo, la scuola all'epoca era divisa in due sezioni: la mia classe era formata dai ragazzini appena usciti dalle medie mentre l'altra da adulti, principalmente stranieri che avevano, rispetto a noi, sviluppato esperienze in passato. L'ambiente in cui ero inserito era dunque molto eterogeneo, questo aspetto è stato importante perchè mi ha spinto da subito ad avere il giusto approccio che mi è servito per crescere. Sono stato allievo per quattro anni di Riccardo Bergonzi con il quale si è instaurato un bel rapporto probabilmente anche a causa dei pochi anni di differenza tra la classe e il Maestro cremonese. Era l'epoca in cui gli storici Maestri Bissolotti e Morassi andavano in pensione ed io iniziavo a sviluppare le mie qualità. Con Riccardo Bergonzi abbiamo intrapreso un percorso formativo completo, costruendo strumenti con il metodo della forma interna a cassa aperta e chiusa ed in parte anche con la forma esterna. Raggiunto il diploma a 18 anni ho avuto l'opportunità di insegnare iniziando con sporadiche supplenze, ricordo di aver sostituito Giorgio Cè, successivamente ho svolto l'attività di insegnante a tempo pieno fino al 2002.
GENZINI: Come si caratterizza la tua attuale produzione?
TADIOLI: Mi sono appassionato da subito alla costruzione di strumenti antichizzati, in particolare ci furono due episodi che mi spinsero con decisione ad affrontare in modo determinato e serio questo percorso. Il primo fu durante un viaggio negli Stati Uniti a Dallas dove ebbi l'opportunità di vedere da vicino le prime copie e dove incontrai il grande liutaio giapponese Tetsuo Matsuda al quale presentai un mio violino. Il suo commento fu per me illuminante, ricordo che mi disse: guarda l'arte italiana ed impara... Il secondo episodio fu ad una mostra cremonese, rimasi colpito da uno strumento antichizzato del Maestro Primo Pistoni realizzato con una meravigliosa testa finita a sgorbia. Da anni realizzo esclusivamente strumenti antichizzati e copie di strumenti antichi. Un'altro importante avvenimento che ricordo sempre con grande piacere riguarda il corso "Making copies and antiquing " che ho frequentato nel 2004 con il grande Maestro Samuel Zygmuntowicz. Fu bravissimo pechè ci lasciò la libertà di sperimentare partendo da alcuni suoi concetti di lavoro. Portai un violino in corso di verniciatura e lo finii, ci fece capire l'importanza di sviluppare tecniche e metodologie personali. Per me fu decisivo, da allora costruisco utilizzando il metodo "senza forma", sistema che stavo sviluppando prima della partecipazione al corso e che ho perfezionato dopo l'incontro con il Maestro Statunitense proprio grazie alla fiducia che sentivo dopo aver acquisito i suoi consigli.
GENZINI: Quali saranno i tuoi prossimi impegni?
TADIOLI: Nei prossimi mesi mi dedicherò al lavoro in bottega, il mio principale obiettivo è fare in modo che i miei strumenti, attraverso le capacità artistiche dei musicisti che li utilizzeranno, possano esprimere il massimo delle qualità acustiche....
Nel contributo audio video sottostante Aurelia Macovei suona un violino modello A. Amati 1560 "Ex Kurtz" realizzato da Maurizio Tadioli nel 2015