Quali sono stati i tuoi primi passi in ambito musicale e in che modo ti sei avvicinata al violino?
Chiunque avesse vissuto nella mia casa sarebbe entrato inevitabilmente a contatto con la musica: mio padre, un grande amatore di quest'arte, usava ascoltare la sera due o tre ore di musica nel salotto. Essendo però anche un grande appassionato di impianti stereofonici, aveva studiato ogni dettaglio per far sì che il suono che usciva dalle sue casse fosse il più simile possibile a quello di un'orchestra reale...e anche il volume lo era! Ricordo infatti che quando iniziava il rito, tutto il resto in casa si fermava; io, invece, vi prendevo parte danzando. Mia madre, insegnante di musica e flautista, mi ha sempre seguita nel mio percorso e nello studio.