GENZINI: In che modo ti sei avvicinato alla musica ed in particolare al violino?
LOMBARDO: i miei genitori sono entrambi musicisti: mio papà era secondo clarinetto al teatro Bellini di Catania, adesso è in pensione; mia madre è pianista e mi ha insegnato il pianoforte da quando avevo 3 anni. Diciamo che non è stato facile per me, avevo orecchio e talento, ma non mi andava di studiare. Mia madre è stata molto perseverante e fino all'età di 7 anni ho studiato con lei il pianoforte. Quando avevo 4 anni i miei genitori andarono in un grande negozio di strumenti musicali, ed io mi sedetti su uno di quei grandi pianoforti esposti e cominciai a suonare. Il negozio in brevissimo tempo si riempì di gente proveniente da fuori, che ascoltava le melodie di un bambino di 4 anni al pianoforte, incredula ed emozionata. Mio padre, essendo un veterano lungimirante, un orchestrale di grande esperienza, mi propose di iniziare il violino, giacchè - a suo avviso - i violini sono tanti in orchestra, quindi ci sarà sicuramente occasione di un posto di lavoro! Ricordo che quando i miei mi acquistarono il mio primo violino, mi stupii del fatto che non ci fossero i tasti, e capii che le note andavano prese a orecchio, sulla corda. Feci una scala su una corda sola, non riuscendo ancora a capire il nesso tra le varie corde. Alla prima lezione con la mia insegnante, le raccontai della scala su una corda sola, e lei mi spiegò che potevo farla benissimo su due corde... Rimasi stupìto e affascinato.